Un anno fa iniziava la rubrica sulla storia dell’informatica con l’obiettivo di ripercorrere l’evoluzione tecnologica ed informatica degli ultimi decenni. Questo di maggio è l’ultimo appuntamento per scoprire cosa accadde nel mondo dell’informatica. Se ve ne siete persi qualcuno, a fine articolo trovate i link a tutti gli altri mesi della nostra rubrica sull’accadde oggi informatica.
Anche maggio è ricco di anniversari!
7 maggio 1952: Geoffrey Dummer ed il concetto di circuito integrato, base dei computer moderni
Per lo sviluppo dei computer moderni, essenziale è stata la pubblicazione del concetto di circuito integrato di Geoffrey Dummer. Leggendo un articolo dell’“US Electronic Components Symposium”, Dummer dichiarò: “Con l’avvento del transistor e il lavoro sui semiconduttori in generale, sembra ora possibile prevedere apparecchiature elettroniche in un blocco solido senza fili di collegamento. Nel blocco possono coesistere strati di materiali isolanti, conduttori, rettificanti e amplificatori e le funzioni elettroniche sono collegate direttamente tagliando le aree dei vari strati”. A seguito di un accordo con l’azienda britannica Plessey, Dummer riuscì a progettare un prototipo di circuito integrato che presentò al “The International Components Symposium” del settembre 1957. Il primo esemplare di circuito integrato, però, si dovette a Jack St. Clair Kilby e tale esemplare gli fruttò il Premio Nobel per la Fisica nel 2000. Il modello di Kilby, presentato nel 1958 e composto da dieci componenti elementari, tuttavia, non era molto diverso da quello di Dummer.
7 maggio 1998: Apple presenta l’iMac
L’iMac fu un computer Apple che stupì per vari motivi, primo tra tutti il fatto che nonostante fosse dedicato al grande pubblico, poneva una grande attenzione all’estetica. Secondo, invece, fu il suo manuale di istruzioni, il più corto della storia: bastava connettere il computer alla rete elettrica ed accenderlo. Un manuale così breve che entrò nel Guinness dei Primati.
L’iMac deve la sua attenzione per l’estetica al Macintosh 128K del 1984: in un unico elemento erano presenti monitor, CPU e drive. Era accompagnato da un mouse perfettamente circolare. Elementi come porta seriale e floppy disk, considerati anacronistici, vennero eliminati. In compenso, però, fu introdotto lo standard USB che garantiva una maggiore facilità di configurazione ed utilizzo per l’utente e prestazioni migliori.
L’iMac, inoltre, si distingueva dai precedenti modelli per le sue linee curve e la scocca realizzata con plastiche trasparenti e colorate. L’iMac G3, appartenente alla prima generazione degli iMac, aveva la scocca azzurro bondi. Per i successivi modelli e generazioni i colori delle scosse furono i più diversi: verde, rosso, bianco, arancio, grigio, grafite, la Apple si sbizzarrì con le tonalità così come ne cambiò il design e ne migliorò le prestazioni, arrivando agli iMac che conosciamo oggi.
11 maggio 1997: il Deep Blue sconfigge di nuovo a scacchi il campione del mondo Garry Kasparov
Deep Blue era un computer IBM, progettato appositamente per giocare un torneo di scacchi contro il Campione del Mondo in carica all’epoca, Garry Kasparov. Il Deep Blue poté dimostrare le sue funzionalità già nel febbraio del 1996, quando sconfisse per la prima volta Garry Kasparov, con un risultato di 4-2. A seguito di un profondo aggiornamento, l’11 maggio 1997 Deep Blue sconfisse nuovamente Kasparov.
Deep Blue non fu l’unico computer progettato appositamente per giocare a scacchi, quello di IBM, infatti, seguiva il ChipTest, computer creato nel 1985 da Feng-hsiung Hsu alla Carnegie Mellon University. Dopo ChipTest fu la volta di Deep Thought che vedeva sempre il nome di Feng-hsiung Hsu tra i suoi inventori che, tra l’altro, fu anche l’inventore del Deep Blue.
Il Deep Blue era un computer a parallelismo massivo a 30 nodi basato su RS/6000, supportato da 480 processori specifici VLSI progettati per il gioco degli scacchi. L’algoritmo per il gioco era scritto in linguaggio C e girava con un sistema operativo AIX. Il Deep Blue era in grado di calcolare 200 milioni di mosse al secondo. Le sue funzioni di valutazione, i vari parametri, le mosse di apertura venivano aggiornati incontro dopo incontro analizzando le partite di migliaia di campioni.
In realtà non mancarono dei dubbi riguardo la potenza del Deep Blue, mossi dallo stesso Kasparov che notò delle mosse estremamente creative, come se dietro il computer ci fosse un aiuto umano. Ed infatti il computer non era nella stessa stanza dove si giocava la partita e vi era un addetto che inviava i dati alla macchina. Kasparov, inoltre, non ottenne mai i tabulati sull’attività del computer, come aveva richiesto, così come non ottenne la rivincita che chiese ad IBM che, invece, rispose ritirando Deep Blue. Infatti si scoprì che tra una partita e l’altra, veniva modificato il codice di Deep Blue in maniera tale che il computer di IBM non potesse cadere ancora nelle trappole che già per 2 volte Kasparov aveva tessuto al suo avversario artificiale di scacchi.
12 maggio 2017: WannaCry, uno degli attacchi hacker più famosi della storia
Il 12 maggio del 2017 il mondo fu messo in ginocchio da uno degli attacchi hacker più famosi: WannaCry o WanaCrypt0r 2.0. Wannacry fu un ransomware che attaccò un centinaio di Stati, tra cui anche l’Italia. Nella nostra penisola la diffusione del malware, tuttavia, fu contenuta perché bloccò solo quattro computer dell’Università di Milano-Bicocca. Essendo i computer colpiti isolati dalla rete universitaria, il malware non si diffuse ed una volta che questi furono formattati, l’emergenza, almeno in Italia, rientrò. Altri Stati, però, non furono così fortunati: nel Regno Unito il ransomware WannaCry infettò e bloccò i computer degli ospedali. Il Regno Unito fu, insieme ala Russia, il paese più colpito da Wannacry. Anche una serie di compagnie come le spagnole Telefónica ed Iberdrola, la portoghese Telecom, la statunitense FedEx e la francese Renault si trovarono colpite dal virus.
Wannacry sfruttava una vulnerabilità di SMB tramite un exploit chiamato EternalBlue presente sui sistemi Microsoft Windows. Il ransomware Wannacry si diffondeva tramite e-mail ed una volta che si istallava sul computer, cominciava ad infettare i sistemi presenti sulla stessa rete e quelli vulnerabili esposti a internet. Infettando il computer, WannaCry criptava i file, ne bloccava l’accesso ed impediva il riavvio del sistema. Per riavere l’accesso ai file, l’utente doveva pagare un riscatto di 300 dollari, poi elevati a 600, in bitcoin.
Il 14 marzo 2017 Windows aveva corretto con una patch la vulnerabilità sfruttata da Wannacry. Molti computer, tuttavia, non erano aggiornati – soprattutto quelli con ancora Windows XP per il quale Microsoft non forniva più supporto – e per questo risultarono vulnerabili al worm.
Responsabile della creazione del ransomware, a quanto pare, fu la National Security Agency (NSA), l’agenzia per la sicurezza nazionale statunitense. Il malware da loro creato, purtroppo, finì nelle mani del gruppo hacker “The Shadow Brokers”.
A fermare uno degli attacchi hacker più famosi della storia ci pensò “quasi per caso”, come lo definì lui, un 22enne, esperto di sicurezza informatica. Il cybersecurity expert, infatti, notò che prima di attaccare un nuovo computer, Wannacry contattava una pagina web. Se falliva, il malware proseguiva con l’attacco. L’unica maniera per fermare l’attacco hacker, quindi, era acquistare quel dominio, come il ragazzo fece.
Fino ad ora Wannacry non è tornato alla ribalta, ma si teme che il codice venga modificato ed il ransomware nuovamente lanciato. In questi casi, quindi, è fondamentale tenere sempre aggiornati i propri dispositivi.
16 maggio 2006: Apple lancia i notebook MacBook
Presentata nell’aprile del 2006, Apple iniziò a commercializzare la sua nuova linea di notebook, i MacBook, nel maggio del 2006. Versione dopo versione, Apple ne migliorò il processore (la prima versione del MacBook aveva un Intel Core Duo), ne aumentò la RAM e la capienza dell’hard disk, ne migliorò la scheda grafica e ne cambiò il materiale usato per la struttura (dall’alluminio al policarbonato). Insomma, i MacBook Apple si sono adeguati e continuano ad adeguarsi ai tempi, proponendo le ultime migliorie tecnologie, così come ne è stato ridotto sempre più lo spessore ed aumentata la proposta di colori disponibili per i modelli.
22 maggio 1990: Microsoft lancia Windows 3.0
Windows 3.0 era un ambiente operativo grafico da installare su MS-DOS facente parte della famiglia Windows 3.X. I sistemi di Windows 3.X – Windows 3.0, Windows 3.1, Windows for Workgroups 3.1, Windows 3.2 e Windows for Workgroups 3.11 – furono prodotti da Microsoft tra il 1989 ed il 1995, poi sostituiti da Windows 95 che integrava MS-DOS e Windows in un unico prodotto.
Grazie a Windows 3.0, Microsoft poté competere con i computer Apple Macintosh ed i CommodoreAmiga per quanto riguardava l’interfaccia grafica.
Windows 3.0 aveva un’interfaccia utente riorganizzata ed una finestra per le applicazioni DOS che permetteva di utilizzare tutti quei programmi sprovvisti di un’interfaccia grafica. Windows 3.0, inoltre, permetteva l’utilizzo delle funzionalità dei processori Intel 80286 e 80386. Col nuovo sistema operativo Microsoft fu introdotto il Pannello di controllo – che permetteva di gestire parzialmente lo schema di colore dell’interfaccia – ed alcune applicazioni come un editor di testo (Notepad e Write), un programma di disegno (Paintbrush), una calcolatrice, uno schedario ed un’agenda di appuntamenti (Agenda).
23 maggio 1995: nascita e storia di Java
Java è un linguaggio di programmazione orientato agli oggetti che si appoggia all’omonima piattaforma software. Java è progettato per essere indipendente dalla piattaforma hardware di esecuzione (grazie alla compilazione in bytecode ed all’interpretazione da parte di una JVM (Java Virtual Machine)). E’ uno dei linguaggi più utilizzati al mondo.
La storia di Java iniziò nel 1992 quando un gruppo di sviluppatori guidati da James Gosling realizzò il linguaggio Oak, prodotto da Sun Microsystems. A causa di problemi di copyright – il linguaggio di programmazione Oak già esisteva – Oak cambiò nome in Java.
Java si ispira a C++ ed all’Objective C. Java, infatti, riprende la sintassi di base di C++ proprio per permettere ai programmatori di C++ dell’epoca il passaggio al nuovo linguaggio di programmazione.
Nei piani iniziali di Sun Microsystems, Java doveva essere destinato alla creazione di applicazioni complesse per piccoli dispositivi elettronici, ma negli anni ’90 si stava espandendo internet ed in Java si identificò un ottimo strumento di programmazione per internet, anche dovuto alla scelta di Netscape Corporation di implementare nel suo browser la Java Virtual Machine che permise alle pagine web di diventare interattive a livello client.
Annunciato ufficialmente il 23 maggio 1995, Sun Microsystems distribuì l’implementazione del compilatore Java e della macchina virtuale sotto licenza GPL il 13 novembre 1996. Nello stesso anno la Sun Microsystems definì un documento, The Java Language Specification (JLS), costantemente aggiornato, contente tutte le specifiche di Java.
Java è un linguaggio di programmazione altamente studiato e fa parte del bagaglio di competenze dei professionisti IT. Se sei uno di questi, consulta le posizioni aperte in Consulthink ed unisciti al nostro team!
Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, questo è stato l’ultimo appuntamento con la storia dell’informatica. Per questo mese di maggio, sui social continueremo a ripercorrere l’evoluzione informatica e tecnologica del quinto mese dell’anno per concludere il 23 maggio con l’ultimo appuntamento.
Speriamo che questo viaggio per scoprire cosa accade nel mondo dell’informatica vi sia piaciuto e vi invitiamo a continuare a seguire il nostro blog ed i nostri social dove trattiamo l’informatica a 360 gradi con i nostri articoli, rubriche e post!
Vi lasciamo con i link a tutti gli altri appuntamenti dell’accadde oggi informatica:
- giugno;
- luglio;
- agosto;
- settembre;
- ottobre;
- novembre;
- dicembre parte 1 e parte 2;
- gennaio;
- febbraio;
- marzo;
- aprile.
Redatto da Lucia D’Adamo