Anche a febbraio torna la rubrica sull’accadde oggi nel mondo informatico. Questo mese ricordiamo l’inizio delle trasmissioni Rai a colori, VLC Media Player 1.0 e R 1.0.0, la fine degli indirizzi IPv4, la nascita e storia di Facebook e della fondazione Mozilla.org, la messa in funzione dell’Eniac – il primo computer general purpose – e la commercializzazione del Pentium III di Intel.
Vediamo cos’è successo nella storia dell’informatica!
1° febbraio 1977: la Rai inizia le trasmissioni a colori
Se nel resto del mondo era già da molti anni che andavano in onda le trasmissioni a colori, l’Italia dovette aspettare il 1° febbraio del 1977, anche se già da qualche anno venivano mandate in onda delle trasmissioni a colori in via sperimentale. Il ritardo dell’Italia si dovette ai contrasti politici riguardo quale standard europeo adottare, se PAL o SECAM, ed anche al fatto che si temesse che le famiglie italiane potessero indebitarsi per acquistare il nuovo apparecchio televisivo. La televisione, infatti, continuava ad essere per molti una spesa non accessibile.
1° febbraio 2001: rilasciato VLC Media Player 1.0
VLC Media Player è un lettore multimediale gratuito open source e multipiattaforma disponibile per Windows, Android, Linux, Apple iOS e macOS e come plugin per Firefox. Dalla versione 3.0.0 (attualmente siamo 3.0.6) permette di visualizzare anche i video a 360 gradi.
La storia di VLC iniziò nel 1996, all’interno del progetto accademico VideoLAN Client. VLC era stato pensato come un client e un server per lo streaming sulla rete del campus sviluppato da degli studenti dell’École Centrale de Paris. Il primo febbraio 2001 VLC fu distribuito con licenza GPL. Il codice del lettore multimediale fu totalmente riscritto. Nel 2009, inoltre, il progetto di VLC si staccò dall’École Centrale de Paris per essere portato avanti da programmatori provenienti da tutto il mondo.
Attualmente VLC Media Player è coordinato Da VideoLAN, organizzazione senza scopo di lucro.
3 febbraio 2011: terminano gli indirizzi IPv4
IPv4 è un protocollo internet, “un’etichetta numerica che identifica univocamente un dispositivo, detto host, collegato a una rete informatica che utilizza l’Internet Protocol come protocollo di rete”. L’IPv4 ha 32 bit (4 byte) suddivisi in 4 gruppi, separati da un punto, da 8 bit (1 byte) ciascuno. I 4 byte si convertono in formato decimale.
A causa della fine degli indirizzi IPv4, si è ormai passati all’IPv6 che prevede molto più spazio, un minor lavoro per i router ed un miglior instradamento e throughput, ossia il numero di pacchetti instradati al secondo. L’IPv6 ha 128 bit (16 byte), suddivisi in 8 gruppi di 4 cifre esadecimali di 2 byte ciascuno. I gruppi sono separati dai “due punti”.
4 febbraio 2004: storia e nascita di Facebook
Facebook probabilmente non ha bisogno di spiegazioni. Ha rivoluzionato totalmente le nostre vite: ritroviamo dei vecchi amici, rimaniamo in contatto con i nostri conoscenti, ci informiamo di attualità, entriamo in contatto con le aziende, ci facciamo acquisti e tanto altro ancora. E dopo 15 anni è ancora lì, visitatissimo, anche se dal luglio del 2018 sta registrando un calo degli utenti, sarà per le nuove normative sulla privacy introdotte col GDPR; sarà per il proliferare, in questi anni, di nuove piattaforme o per i molti contenuti sponsorizzati che ormai appaiono in continuazione nella home di Facebook.
Nonostante sia stato messo online il 4 febbraio 2004 – con il nome di thefacebook – la storia di Facebook inizia qualche mese prima. Ripercorriamo le tappe più importanti.
Ottobre 2003: Mark Zuckerberg, studente di Harvard, creò un sito web dove gli utenti, una volta che vi avevano acceduto, dovevano votare la foto preferita tra le due che apparivano loro, selezionate casualmente dal sistema. Il problema è che prese le foto ed i nomi degli studenti hackerando i database dell’Università di Harvard. In 4 ore Facemash, questo il nome del sito che Zuckerberg aveva creato, aveva ottenuto 450 visitatori e 22.000 click sulle foto. Facemash ebbe vita breve: fu chiuso dai vertici di Harvard e Zuckerberg fu accusato di violazione della privacy.
Gennaio 2004: qualche mese dopo Zuckerberg ci riprovò con thefacebook.com. Il sito deve il nome dall’annuario con nomi e foto usato nelle università americane.
Thefacebook.com doveva essere una rete sociale per universitari ed infatti inizialmente era aperta solo agli universitari di Harvard. In poco più di un mese la metà degli studenti di Harvard era iscritta anche a thefacebook.com. Grazie a questo successo, thefacebook ben presto si estese ad altre università statunitensi, poi alle canadesi, in seguito alle scuole superiori e pian piano a tutto il mondo.
Zuckerberg condivise il progetto thefacebook con altri studenti di Harvard: Andrew McCollum, che si occupava dell’algoritmo della piattaforma di thefacebook, ed Eduardo Saverin, che si occupava degli aspetti organizzativi ed amministrativi della piattaforma, nonché della promozione. Grazie al successo ottenuto, Zuckerberg ed i suoi soci, nel corso del 2004, fondarono la società Facebook Inc. che iniziò ad attirare a sé i primi investitori. Il primo fu Peter Thiel, tra i fondatori di PayPal, che investì in Facebook mezzo milione di dollari, acquisendo il 10,2% delle quote societarie.
Nei primi sei mesi del 2005 fu registrato il dominio attuale, facebook.com.
14 maggio del 2008: Facebook fu disponibile anche in italiano e se già negli Stati Uniti vedeva aumentare a vista d’occhio il numero dei suoi utenti, nella nostra penisola questo accadde nell’agosto del 2008, quando ci fu un vero e proprio boom di registrazioni a Facebook: raggiunse il milione e trecento mila utenti.
Le iscrizioni ed il volume di traffico di Facebook era altissimo in quegli anni, tanto più che nel 2010, per una settimana, negli Stati Uniti Facebook batté perfino Google come numero di visite. Altro record di Facebook fu il raggiungere, il 24 agosto 2015, il miliardo di utenti attivi contemporaneamente sulla piattaforma.
Nella primavera del 2012, poi, Facebook sbarcò a Wall Street riuscendo a vendere 16 miliardi di dollari di azioni soltanto nella prima giornata (terzo valore più alto nella storia statunitense).
La storia di Facebook si è poi incrociata con quella di altre piattaforme che sono state acquisite dal social network per eccellenza. Tra queste figurano Instagram, acquisita nel 2012 per quasi un miliardo di dollari e WhatsApp, nel 2012 per 19 miliardi di dollari.
Chissà cos’altro ci riserverà Facebook per il futuro, nel frattempo: auguri, Facebook!
16 febbraio 1946: presentato l’ENIAC, il primo computer general purpose della storia
L’Eniac è il primo computer general purpose della storia, ciò significa che era un computer versatile, non progettato per adattarsi soltanto ad un impiego. L’Eniac, infatti, fu progettato e costruito alla Moore School of Electrical Engineering, una ex scuola universitaria dell’Università della Pennsylvania, per il Governo statunitense il quale aveva bisogno di una macchina da calcolo per risolvere i problemi di calcolo balistico per il lancio dei proiettili d’artiglieria. Nacque così l’Eniac, dopo 7.000 ore di lavoro e 18.000 valvole termoioniche (più altre migliaia di valvole per le continue sostituzioni).
Il computer occupava una superficie di 180 metri quadrati e pesava 30 tonnellate. Assorbiva tantissima energia elettrica e quando nel 1946 fu acceso, causò un black-out nel quartiere ovest di Filadelfia. Riscaldava moltissimo: arrivava ad una temperatura di 50 gradi e questo faceva sì che le valvole termoioniche si bruciassero continuamente. Durante le fasi di accensione e spegnimento lo stress termico era ancora più accentuato, per questo si decise di non spegnerlo più. Per i tempi era, naturalmente, veloce: durante la presentazione del 16 febbraio nel 1946, in meno di un secondo, l’Eniac moltiplicò 5.000 volte 97.367 per se stesso in meno di un secondo.
Sapeva riconoscere il segno di un numero, confrontare numeri, eseguire le quattro operazioni e la radice quadrata.
Come affermato inizialmente, l’Eniac era un computer general purpose, quindi non fu utilizzato solo dall’esercito statunitense, ma anche per i censimenti e per realizzare la prima previsione meteorologica al computer. Per quasi 9 anni, fino al 2 ottobre 1955, l’Eniac ebbe vari impieghi fino a quando non fu spento e trasferito al museo Smithsonian Institution, a Washington, dove si trova ancora oggi.
23 febbraio 1998: nasce la fondazione Mozilla.org
Nella nostra rubrica sulla storia dell’informatica, non è la prima volta che trattiamo del progetto Mozilla, di Phoenix e di Firefox. Brevemente, quindi, nel 1998, con il rilascio del codice sorgente del browser Netscape, nacque il progetto Mozilla che aveva l’obiettivo, portato avanti da migliaia di programmatori provenienti da tutto il mondo, di creare un software che permettesse agli utenti di navigare nel web senza utilizzare Internet Explorer di Microsoft.
Il progetto Mozilla è una comunità aperta che ha firmato Mozilla 1.0 e Phoniex (entrambi nel 2002) e il famoso Firefox 1.0 (nel 2004) che è oggi il secondo browser più utilizzato al mondo; in alcuni Paesi è addirittura il primo.
26 febbraio 1999: Intel lancia il Pentium III
Il Pentium III è il successore del Pentium II anche se le prime versioni assomigliavano molto al suo predecessore. Di Pentium III Intel immise nel mercato 3 generazioni: dal processo produttivo a 250 nm della prima generazione, si arrivò a quello a 130 nm della terza. La terza, inoltre, aveva una frequenza massima di 1,4 GHz. Questo limite fu imposto per non oscurare il Pentium 4 Willamette che era uscito sul mercato nel novembre del 2000 e che a parità di clock, risultava più lento del Pentium III.
Il Pentium III era un processore pensato per i computer desktop, ma ben presto Intel commercializzò anche la versione per i server (il Pentium III Xeon) per sostituire il Pentium II Xeon.
Altra caratteristica del Pentium III fu il numero di serie, presente sui primi immessi sul mercato, che identificava ogni processore che, però, sollevò molte proteste perché era visto come una violazione della privacy.
29 febbraio 2000: pubblicato il software R
Febbraio 2000, a differenza di questo febbraio 2019, fu un anno bisestile e la storia dell’informatica vide protagonista la prima versione del software R proprio il 29 febbraio 2000.
R è linguaggio di programmazione ed ambiente di sviluppo libero per l’analisi statistica dei dati. E’ disponibile per vari sistemi operativi e deriva dal linguaggio di programmazione S (creato nel 1976), combinato con la semantica di scoping lessicale e con Scheme, altro linguaggio di programmazione. La maggior parte del codice scritto per S, funziona anche per R. Il linguaggio prevede un’interfaccia con riga di comando, ma sono disponibili anche delle interfacce grafiche. R prevede anche una rivista elettronica – “R News” sostituita nel 2009 da “The R Journal” – che illustra l’uso del software e dei moduli.
Il nome è sia in onore dei due sviluppatori (Ross Ihaka e Robert Gentleman), sia per sottolineare la successione a S (come nell’alfabeto). Il lavoro su R iniziò nel 1992, nel 1995 venne rilasciata una versione iniziale e nel 2000 la beta stabile R 1.0.
La popolarità di R è dovuta anche ai moduli distribuiti con licenza GPL che estendono le funzionalità del programma: non più solo funzioni statistiche, ma anche per la comunicazione col database e con sistemi GIS.
Termina anche questo mese l’appuntamento sulla storia dell’informatica. Vi ricordiamo di seguirci sui social per ripercorrere, volta per volta, l’evoluzione informatica e tecnologica e se vi siete persi gli approfondimenti precedenti, vi lasciamo i link agli articoli di giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre parte 1, dicembre parte 2 e gennaio!
Redatto da Lucia D’Adamo