Al CES 2018 avevamo visto i chip quantistici di Intel, il CES di quest’anno, invece, diventa la vetrina di IBM per presentare il primo computer quantistisco con natura scientifica e commerciale, chiamato Q System One.
Q System One non si troverà in vendita, ma chi desidera sfruttare le sue potenzialità, potrà utilizzarlo in remoto. IBM, già nel 2016, aveva permesso di eseguire in remoto calcoli su un computer quantistico con un processore da 5 Qubit. Con il Q System One da 20 Qubit, però, IBM assicura una maggiore affidabilità di questa tipologia di computer.
I computer quantistici
Per anni i produttori hanno creato chip sempre più piccoli, ma sempre più veloci. Purtroppo, abbiamo raggiunto un livello in cui ci si scontra con i limiti della fisica: non si possono ancora rimpicciolire i chip per avere macchine più veloci, a meno che non si cambi strada, passando da elaboratori che invece di eseguire più calcoli in maniera sequenziale, lo facciano in maniera parallela, passando dai calcoli in Bit a quelli in Qubit. Ed è ciò che si prefigge il Q System One con i suoi 20 Qubit.
Secondo la comunità scientifica, però, per superare la velocità degli attuali più potenti supercomputer tradizionali, ci vorrebbero 50 Qubit e non solo 20 come il computer quantistico di IBM. L’elaboratore di IBM, però, è già un grande passo in avanti che dimostra che a desiderare computer sempre più potenti non sono soltanto gli addetti dei laboratori di ricerca, ma anche gli altri utenti, in particolare coloro che si confrontano giornalmente con le sfide dell’intelligenza artificiale.
Redatto da Lucia D’Adamo