Alle assunzioni ci penserà il robot Vera, l’intelligenza artificiale per il recruitment
Quante volte vi capita di leggere un annuncio di lavoro che richiede al candidato determinate caratteristiche – anni di esperienza, conoscenza di una specifica lingua o di un software – e consapevoli di non avere i requisiti per quella posizione, vi candidate pensando che magari sarete fortunati e vi chiameranno ugualmente almeno per un colloquio? Se vi capitasse Vera, l’intelligenza artificiale per il recruitment, sicuramente non sarete contattati perché l’intelligenza artificiale assunta da Ikea per la selezione del personale fa colloqui soltanto ai candidati che rispettano le caratteristiche dell’annuncio di lavoro.
Vera, l’intelligenza artificiale per la selezione del personale
Il robot Vera è un esempio di intelligenza artificiale che si occupa, almeno in una prima fase esplorativa, di individuare candidati idonei per una specifica offerta di lavoro.
Vera è stata creata da Strafory, una start-up russa ed attualmente lavora per Ikea Russia. E’ stata scelta per far fronte alle migliaia di curricula che la multinazionale svedese riceve annualmente. Prima di giungere nella multinazionale svedese, Vera ha lavorato per altre multinazionali come Auchan, Pepsi e L’Oreal.
Come funziona l’intelligenza artificiale Vera?
L’azienda che utilizza l’intelligenza artificiale Vera fornisce al robot Vera tutte le caratteristiche e competenze che deve possedere il candidato. Vera ricerca tali parametri tra i curricula che ha nel database e subito dopo si mette all’opera per un colloquio al candidato, colloquio che può avvenire telefonicamente o attraverso una videochiamata. Vera riesce a fare 1.500 colloqui al giorno e dedica a candidato 8 minuti, 8 minuti in cui l’intelligenza artificiale per il recruitment gli chiede dei suoi studi, di descriversi con una parola, delle sue precedenti posizioni lavorative… Insomma, fa un vero e proprio colloquio. Tuttavia questa è solo la prima fase del colloquio: una volta che il robot Vera avrà selezionato i potenziali candidati, questi saranno ricontattati e valutati da esseri umani esperti in ambito risorse umane questo perché, come anche uno dei padri del progetto, Alexei Kostarev, ha affermato: “Gli esseri umani rimangono i migliori valutatori, ma Vera può aiutare molto il loro lavoro abbattendo i tempi di selezione soprattutto nella fase iniziale”.
Attualmente Vera parla solo inglese e russo, il suo timbro di voce può essere sia maschile che femminile ed è molto elegante e professionale nella sua camicia bianca e giacca nera e con i suoi occhiali.
Naturalmente dietro l’intelligenza artificiale Vera ci sono esseri umani: i suoi sviluppatori hanno lavorato intensamente sul suo lessico dotandola di 13 miliardi di esempi di sintassi, parole ed elenchi di diverse professioni, affinchè parli nella maniera più naturale possibile. Inoltre le si sta insegnando a riconoscere le emozioni quali disappunto, piacere e rabbia.
Per adesso l’intelligenza artificiale per il recruitment aiuta il personale delle risorse umane, ma secondo Kostarev ben presto sarà in grado di decidere in autonomia chi assumere. Opinione non condivisa da tutti gli addetti ai lavori che ritengono che la decisione finale di assumere una nuova risorsa ha molte sfaccettature e l’essere umano resterà sempre la persona più adatta per prenderla.
Redatto da Lucia D’Adamo, supervisionato da Marco Pirrone