L’internet delle cose (IoT) è l’insieme delle tecnologie che permette di connettere tra loro oggetti e dispositivi diversi. Pensiamo, per esempio, ai Family Hub di Samsung, i frigoriferi intelligenti che abbiamo visto durante il CES 2018 che suggeriscono ricette in base agli ingredienti nel frigo ed a quelli che stanno per scadere o ci ricordano di comprare il latte che è finito. Ma gli esempi di IoT ormai sono molteplici: semafori che diventano verdi quando si avvicina una macchina e non c’è nessuno dall’altro lato della strada, gli assistenti virtuali di Amazon Echo, Google Home ed Apple con il new entry HomePod, i robot maggiordomo e la lista è ancora molto lunga.
Internet delle cose: situazione attuale e futura
L’IoT è un mercato in forte crescita, come dimostra il numero di oggetti intelligenti presente sul mercato e la mole degli investimenti delle aziende nel campo. Business Insider ha evidenziato che:
- per il 2025 si prevedono 55 miliardi di dispositivi IoT (nel 2017 erano “appena” 9);
- tra il 2017 ed il 2025 ci saranno 15 miliardi di investimenti nell’Internet of Things.
Anche in Italia l’IoT è un trend in forte crescita: nel 2017 gli investimenti sono stati di 3,7 miliardi, il 32% in più rispetto al 2016. In Italia i settori più coinvolti in device dell’Internet of Things sono:
- smart metering (dispositivi con i quali l’utente può sapere i consumi dei propri elletrodomestici)
- smart car;
- smart building (strutture in cui le informazioni e le operazioni di gestione e utilizzo di tutti gli asset sono economicamente efficienti e forniscono servizi ottimali);
- smart home (una casa dove gli oggetti sono connessi tra loro rendendo più semplice la gestione di tante attività);
- industrial IoT (controllo d’avanzamento della produzione, manutenzione preventiva, soluzioni per l’efficienza energetica nella fabbrica e controllo qualità).
Google e l’IoT: Google Duplex ed Android Things 1.0
Durante il mese scorso Google ha presentato le sue novità in ambito Internet of Things:
- Google Duplex;
- Android Things 1.0.
Google Duplex è il bot che potrà fare telefonate al posto nostro. E un’intelligenza artificiale che verrà integrata in Google Assistant. La sua voce è indistinguibile al telefono ed è in grado di sostenere conversazioni telefoniche anche complesse (prenotare il parrucchiere o un tavolo al ristorante, per esempio).
Android Things 1.0 è il primo sistema operativo per gli oggetti. Nel 2016 era stata presentata un’anteprima agli sviluppatori ed ora è arrivata la piattaforma ufficiale che potrà gestire fino a 100 dispositivi insieme. E’ compatibile con qualsiasi device Google. Grazie ad Android Things 1.0 gli sviluppatori avranno tutto il necessario per realizzare dispositivi connessi. Android Things 1.0 supporta le piattaforme hardware NXP i.MX8M, Qualcomm SDA212, Qualcomm SDA624, MediaTek MT8516, Raspberry Pi 3 Model e NXP i.MX7D. L’obiettivo primario di Google è la sicurezza dei device prodotti con Android Things ed è per questo che si impegnerà a fornire per 3 anni gratuitamente, con la possibilità di chiedere un’estensione del supporto, aggiornamenti relativi a patch di sicurezza e fix di stabilità in modalità over-the-air (OTA).
IoT e sicurezza
Ben presto saremo sommersi di oggetti intelligenti che cambieranno il nostro modo di vivere. Tuttavia non è tutto oro quel che luccica, infatti i dispositivi dell’Internet of Things presentano un grande problema: la sicurezza. I dispositivi presenti sul mercato possono essere attaccati dagli hacker che ne prendono il possesso. Si sono già verificati casi del genere in passato, come l’attacco a Dyn che non ha permesso di accedere a moltissimi siti tra i quali Twitter e Netflix. Naturalmente più aumenta il numero degli oggetti intelligenti presenti e più assicurare delle forme di sicurezza a tali dispositivi diventa importante. L’IoT, però, creerà tanti nuovi posti di lavoro nei prossimi anni, sicuramente una parte di questi sarà dedicata proprio all’aspetto sicurezza, aspetto da non sottovalutare.
Redatto da Lucia D’Adamo, supervisionato da Marco Pirrone