BITCOIN
I bitcoin (BTC o XBT) sono una moneta elettronica basata sul peer-to-peer.
La storia dei bitcoin inizia nel 2008 quando un autore che si firma con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, in un articolo, spiega la teoria algoritmica alla base di tale moneta. Nel 2009 viene rilasciato un software open source che consente di poter far entrare il proprio computer nel network Bitcoin.
E’ importante fare attenzione all’ortografia del suo nome: se ci si riferisce alla tecnologia o alla rete, si usa il termine “Bitcoin” con la “b” maiuscola; se ci si riferisce alla moneta vera e propria, si utilizza la “b” minuscola (“bitcoin”).
Per i bitcoin non esiste una Banca Centrale che si occupi della produzione e distribuzione di moneta, infatti è una valuta digitale, creata e gestita elettronicamente. Anche per scambiarsi bitcoin non c’è bisogno della supervisione di un ente esterno. Una volta fatta, la transazione non può essere annullata né si può tornare in possesso di quelle monete.
Il numero di bitcoin è limitato: ammontano a 21 milioni ed entro il 2030 ne saranno stati generati almeno 20 milioni, di conseguenza inizieranno a scarseggiare ed il loro valore reale aumenterà.
Per ottenere bitcoin bisogna risolvere, attraverso il processore del proprio computer o la sua GPU (acronimo di “unità di elaborazione grafica”, ossia il processore della scheda grafica), dei calcoli matematici. Tale attività è definita “mining”. La complessità dei calcoli aumenta di volta in volta e di conseguenza vi è sempre un maggiore dispendio energetico per ottenere la ricompensa in bitcoin. Attualmente per risolvere un calcolo matematico si consuma più energia di quanta ne consumi l’intera Irlanda. Un’altra maniera per ottenere bitcoin è quella di comprarli da un intermediario: in questo caso si scambiano Euro per bitcoin. Una volta che si ha questa criptovaluta, ci si può speculare tenendola ed aspettando che il valore continui a crescere per rivenderla o usarla per acquistare servizi. A questo proposito esiste una start-up trentina Inbitcoin che consente di poter fare acquisti nei negozi o di pagare visite mediche e servizi in bitcoin. Scopo della start-up è quello di trasformare il Trentino in una “Bitcoin Valley”, ossia rendere la regione la prima economia basata sui bitcoin. Inoltre esistono piattaforme come Purse.io che consentono di acquistare prodotti venduti su Amazon in bitcoin grazie a degli intermediari che accettano di convertire i bitcoin che ricevono da chi vuole fare tale acquisto nel denaro necessario per portare a termine la transazione.
I bitcoin possono essere tranquillamente conservati sul proprio computer, in un portafoglio digitale (wallet) per il quale ogni utente ha un numero arbitrario di coppie di chiavi crittografiche. Queste sono una sorta di firme digitali che indicano la proprietà della moneta. E’ essenziale non perdere le proprie perché, altrimenti, sarà impossibile per la rete Bitcoin riconoscere la proprietà del denaro e quella somma andrà persa in modo irrimediabile, non potrà più essere utilizzata da nessuno; in passato si sono già verificate situazioni del genere.
Il valore dei bitcoin dipende dalla leva domanda ed offerta. Alla fine del 2009 un bitcoin valeva 0,00076 $, nel secondo week-end di dicembre 2017 un bitcoin ha raggiunto la cifra di 18 mila dollari. Negli ultimi giorni, infatti, il valore dei bitcoin è aumentato in maniera vertiginosa!
Una curiosità: ad investire in bitcoin sono stati anche i protagonisti maschili della famosa serie “The Big Bang Theory” (11×09). Peccato che a causa di uno scherzo di Sheldon, per vendicarsi di essere stato escluso dall’attività di mining, i bitcoin guadagnati dai suoi amici sono andati irrimediabilmente persi e come abbiamo visto, in questi casi non si può più rimediare.
BLOCKCHAIN
Alla base del funzionamento dei Bitcoin, c’è la tecnologia Blockchain, tecnologia che riesce a garantire la sicurezza e la trasparenza delle operazioni. La Blockchain è una base di dati distribuita. Ciò significa che il database non si trova fisicamente su un solo server (computer), ma si trova contemporaneamente su tutti i computer connessi alla rete. In questa maniera si può accedere rapidamente alle varie informazioni in quanto viene sfruttata la potenza di calcolo di tutti i computer connessi. Questa base di dati consente di gestire e tenere traccia delle transazioni che vengono fatte tra più nodi di una rete. Ogni transazione deve essere validata dalla rete stessa.
Il funzionamento della Blockchain è il seguente: ogni qual volta tra 2 persone viene fatta una transazione, vengono inserite nella rete tutte le informazioni relative alla transazione, in particolare viene aggiunto un “marcatore temporale” (“timestamp”), ossia una sequenza di caratteri che identifica l’ora e la data dell’evento. A questo punto la transazione viene portata in rete per essere verificata ed approvata dai partecipanti alla Blockchain. Viene quindi creato un nuovo blocco contenente tutte queste informazioni e questo nuovo blocco, una volta autorizzato, validato ed effettuato, viene aggiunto alla catena di blocchi già esistenti nella Blockchain. Tutti questi blocchi sono accessibili in qualsiasi momento da tutti i partecipanti. Importantissimo è il fatto che una volta che la transazione è stata approvata, non può più essere modificata, a meno che tale modifica non venga approvata nuovamente dall’intera rete.
PROBLEMI DI SICUREZZA DELLA BLOCKCHAIN
Nella Blockchain un’importante figura è quella del “Miner”, colui che mette a disposizione la potenza di calcolo del proprio processore per eseguire i vari calcoli complessi (hashing). Se una persona controllasse più della metà della potenza di calcolo che attualmente viene utilizzata per l’attività di mining, questa persona potrebbe scrivere una cronologia finanziaria alternativa che diventerebbe realtà e cambierebbe le carte in tavola. Ciò significa che i miner che attualmente esistono, non possono cessare la loro attività per non andare incontro a tale problema.
Un altro problema riguarda le informazioni che vengono condivise: tutti possono sapere determinate informazioni sull’utente (nonostante questi sia anonimo). Infatti poniamo caso che un utente trasferisca dei bitcoin ad un altro utente: quest’ultimo è in grado di sapere, per esempio, quanti bitcoin ha l’altro utente, quali spese in passato ha sostenuto e quanto ha speso. Questa condivisione obbligata di informazioni naturalmente non è molto sicura per i dati di un utente.
Infine un ostacolo alla diffusione della tecnologia Blockchain è il fatto che per effettuare le transazioni sono necessarie delle particolari e complesse competenze informatiche che non sono possedute da molti.
Attualmente gli esperti si dividono tra quelli che ritengono i bitcoin l’inizio di una nuova era monetaria e finanziaria e chi, invece, teme che da un momento all’altro ci sarà un improvviso crollo delle quotazioni. Per sapere cosa succederà non possiamo far altro che aspettare.
Redatto da Lucia D’Adamo, supervisionato da Marco Pirrone